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L'industria mineraria ha dato un contributo significativo all'economia dell'Italia, ma al tempo stesso ha messo in evidenza i limiti strutturali del suo processo di industrializzazione. Un processo pensato senza tener conto, nella giusta misura, dell'assenza dei combustibili fossili all'interno dei confini nazionali. Così la mancanza del carbone prima e quella del petrolio poi hanno segnato profondamente i destini del Paese. L'autore, nel descrivere la storia dei comparti minerari tra l'Unità e la fine della seconda guerra mondiale, concentra la sua attenzione sull'evoluzione dei commerci e dell'uso dei minerali, cercando di correlare le vicende dell'industria mineraria con quelle più ampie della storia generale, senza trascurare il contesto internazionale. Alla fine ne esce un quadro sorprendente che se da una parte restituisce una lettura quantomeno inusuale della storia mineraria, dall'altra ci permette di cogliere i problemi del presente e di intuire le prospettive future. Il libro però fornisce anche gli strumenti per decifrare l'inascoltato messaggio dei resti delle miniere e per procedere ad una valorizzazione ragionata di quello che rimane del patrimonio minerario italiano.